La Pavia che videro gli Einstein
pavia
La Pavia di fine ‘800 è una città di 30mila abitanti, dei quali il 60% alfabetizzato. Da un censimento di quegli anni risulta che più di un migliaio sono i militari e altrettanti gli studenti/scolari; la categoria più numerosa sono poi i 657 calzolai e nell’ordine, di non molto inferiori, i muratori/facchini, i contadini braccianti, e i falegnami. Seguono categorie che annoverano dai 200 ai 100 individui, nell’ordine: sarti, fabbri, impiegati pubblici, commercianti in stoffe, camerieri, domestici, cucinieri, commercianti in vino, spaccalegna, mediatori, pizzicagnoli, barbieri, cappellai, …“mentecatti”. Tra le donne occupate vi sono: 1400 domestiche, 716 sarte, 678 cucitrici, 474 lavandaie e nell’ordine da 200 a 100, cameriere, maestre, suore canossiane, pensionate. Sono considerati “possidenti” 395 uomini e 354 donne.
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