Fallite le Officine Pavesi, Hermann, forse nel tentativo di mantenere l'alto tenore di vita sociale cui l'amata moglie Pauline Koch era abituata fin dall'infanzia, tenta un'altra avventura, fondando a Milano una nuova ditta, con gli aiuti economici del cugino e cognato Rudolf Einstein, suo accanito finanziatore. La famiglia Einstein si trasferisce a Milano, in un appartamento sontuoso, passato dai principi Trivulzio alla contessa Maffei. Di questa nuova ditta si sa assai poco, anch’essa però, come la precedente, viene chiusa nel giro di due anni. Nel 1898 troviamo Hermann a Canneto sull'Oglio (MN), ove vince l’appalto per l’impianto dell'illuminazione elettrica. Nell'aprile 1900 Hermann ottiene anche a Isola della Scala (VR) la concessione per l'illuminazione pubblica. In una lettera di Albert v’è traccia di un viaggio col padre per visitare queste centrali elettriche e poi Venezia; Hermann infatti vorrebbe che Albert lavorasse con lui e lo potesse eventualmente sostituire. Nel 1902 Hermann improvvisamente muore a Milano per problemi cardiaci e viene sepolto nel cimitero monumentale. Con la sua morte s’interrompe la parentesi italiana della famiglia Einstein; moglie e figlia in poche settimane traslocano in Svizzera, pur continuando a tenersi in contatto con conoscenti e parenti restati in Italia, soprattutto con Jakob Koch a Genova, con Jakob Einstein e col figlio Robert, a Milano e con la famiglia Marangoni di Casteggio (PV). Nel 1920, la sorella Maja ritornerà a vivere in Italia, in Toscana. |