Uno studente problematico
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Affrontato con due anni di anticipo l’esame da privatista per entrare al Politecnico di Zurigo, pur con ottimi voti in alcune materie scientifiche, Albert non supera nel suo complesso l’esame. Dovrà conseguire la maturità alla scuola tecnica cantonale di Aarau, unica istituzione scolastica nella quale si troverà totalmente a suo agio. Durante tale anno trova accoglienza presso la famiglia di Jost Winteler, insegnante presso la medesima scuola, i cui interessi politici e sentimenti democratici influenzeranno fortemente il consolidarsi del pensiero sociale e scientifico di Albert. Il successivo rifiuto della specializzazione, dei preconcetti nazionalistici e l’atteggiamento cosmopolita e democratico di Einstein hanno le loro radici in questa fase della sua vita. Dall’autunno del 1896 Albert segue l’indirizzo di Fisica presso il Politecnico di Zurigo dove si rivela, come sempre, un allievo problematico: “Lei è intelligente, Einstein, estremamente intelligente – gli dirà uno dei suoi docenti, il fisico H.F.Weber – ma ha un gran difetto: non vuole lasciarsi insegnare una sola cosa!”. Albert è come sempre ribelle e selettivo, un autodidatta nato che studia solo quello che veramente gli interessa. Per lui gli esami sono una vera tortura perché lo costringono a studiare anche cose che non reputa utili: tralascia totalmente alcuni laboratori e studia spesso su appunti presi da compagni; il suo tempo lo impiega preferibilmente a studiare a casa le più recenti opere di fisica teorica.
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