Le reazioni in Italia
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In Italia il primo riferimento alle memorie di Einstein si trova in un lavoro di Augusto Righi, nel quale la teoria della relatività veniva vista come una teoria matematica, priva di un vero valore fisico. In effetti nell’ambiente scientifico italiano, ancora legato ad un approccio sperimentale, teorie innovative come quella di Eistein, fortemente matematizzata e antiintuitiva, potevano essere guardate con diffidenza. Il primo studioso italiano ad impegnarsi con entusiasmo nell’analisi e nello sviluppo delle idee einsteiniane, sottolineandone l’originalità e promovendone la diffusione, fu Guido Castelnuovo, ma il nome di Einstein, nel dibattito italiano, è più spesso legato a quelli di Max Abraham e di Tullio Levi-Civita. Le ricerche di Gregorio Ricci-Curbastro sul calcolo differenziale assoluto con le coordinate, sviluppato poi con e da Levi-Civita furono alla base della formulazione matematica della relatività generale. Negli anni successivi alla prima guerra mondiale Einstein divenne anche in Italia decisamente famoso: negli anno 20 crebbero non solo gli articoli scientifici dedicati alle teorie einsteiniane ma anche, e soprattutto, la pubblicistica. Alla fama si accompagnarono attacchi stravaganti e preoccupanti prese di posizione.
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