Fin dall’Antichità la fisica e la geometria hanno avuto stretti legami, come risulta anche dal nome “geometria”, che significa letteralmente “misura della Terra”. La retta e il piano della geometria euclidea possono essere visti come concetti idealizzati ottenuti immaginando di estendere all’infinito la lunghezza dei regoli rigidi. Gauss studiò la possibilità di geometrie non euclidee, ma si astenne dal pubblicare per evitare le “strida dei beoti”, come egli definì le prevedibili reazioni di quelli che credevano per principio che quella di Euclide (circa 325 a.C.-circa 265 a.C.) fosse l’unica geometria possibile. Nella teoria della relatività speciale, Einstein mantenne il concetto di regolo rigido. Egli continuò tuttavia a meditare incessantemente sul rapporto tra fisica e geometria fino a giungere a una riformulazione generale della nozione di spazio.