L’osservazione del cielo ha attratto l’attenzione dell’uomo sin dalla più remota antichità e costituisce la premessa per l’elaborazione dei modelli cosmologici. Partendo dalle stesse osservazioni sui moti celesti, gli antichi Greci concepirono i modelli cosmologici alternativi dell’eliocentrismo e del geocentrismo. Nella concezione relativa del movimento, ripresa da Einstein nelle sue teorie, si assume che non sia possibile attribuire un carattere assoluto alla quiete e al moto dei corpi e che abbiano senso solo le posizioni e gli spostamenti relativi.
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