Nel momento della presa del potere da parte dei nazionalsocialisti, Einstein, che si trovava in America, rilasciò una dichiarazione dai toni moderati in reazione alle violenze sui concittadini ebrei e alle persecuzioni contro gli avversari politici del nuovo regime. Le sue parole vennero censurate in Germania come ‘campagna diffamatoria’ e offrirono all’Accademia Prussiana delle Scienze l’occasione per discutere di una sua esclusione dall’Accademia stessa. Einstein anticipò questo passo con le sue dimissioni, il 28 marzo 1933. Pochi mesi più tardi emigrò negli Stati Uniti. Per il resto della vita mantenne le distanze dalla Germania con una severità che si attenuò soltanto nei suoi ultimi anni.