Pompa pneumatica a due pistoni
Periodo di costruzione: 1850 circa
Costruttore: Breton frères, Parigi (Francia)
Provenienza: Museo per la Storia dell’Università di Pavia
L’esperimento barometrico di Torricelli ne stimolo molti altri sulla pressione atmosferica e sul vuoto. Un risultato molto importante fu la realizzazione nel 1647 della pompa pneumatica da parte di Otto von Guericke. L’apparecchio fu perfezionato una decina d’anni dopo da Robert Boyle e Robert Hooke. Particolarmente vantaggiosa fu la meccanizzazione del sistema di pompaggio. L’utilizzo di due pistoni al posto di uno per un pompaggio più veloce era sfruttato già all’inizio del Settecento. La pompa qui esposta è costituita da due cilindri di vetro, fissati a una robusta base metallica, munita di condutture collegate al foro centrale del piatto su cui appoggia la campana di vetro da cui si estrae l’aria. Ciascun pistone è collegato a un’asta a cremagliera che esce in alto dal cilindro. Un manubrio munito di pignone ingrana su queste due cremagliere e fa muovere alternativamente i due pistoni. I due cilindri lavorano allo stesso modo e basta quindi considerare il funzionamento di uno. L’aspirazione dell’aria si ha durante la risalita del pistone grazie all’apertura di una valvola sul fondo del cilindro. Con la valvola aperta, il cilindro comunica attraverso le sottostanti condutture con il foro del piatto e il pistone può così aspirare aria dalla campana. Durante la discesa, la valvola si chiude e se ne apre un’altra sulla testa del pistone per far uscire l’aria aspirata. Dopo il pompaggio, la campana può essere isolata dai cilindri mediante un rubinetto posto nel tratto di raccordo tra il piatto e il resto della macchina. Un manometro a mercurio permette di valutare la pressione nella campana. Un rubinetto di Belli-Babinet posto tra i cilindri aiuta a migliorare la qualità del vuoto.
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