Nel 1905 Einstein pubblicò complessivamente ventisei contributi scientifici; tre dei suoi lavori, quelli sull’ipotesi dei quanti di luce, sul moto browniano e sull’elettrodinamica dei corpi in moto, diedero luogo ciascuno a una rivoluzione scientifica. Con questi contributi e le loro conseguenze si modificò radicalmente il modo d’intendere lo spazio, il tempo, la materia e la radiazione. Come è possibile raggiungere successi scientifici in così tanti settori, con conseguenze di così ampia portata? Una risposta a questa domanda deve prendere in considerazione sia la storia della conoscenza sia la particolare prospettiva di Einstein in relazione a questa conoscenza. Al volgere del secolo, le tensioni interne alla fisica classica, di cui si appropriò il giovane Einstein, si concentrarono intorno a problemi collocabili ai confini tra i settori della meccanica, dell’elettrodinamica e della termodinamica. Il successo rivoluzionario di Einstein consiste nell’avere offerto nuove interpretazioni riguardo ai problemi di confine formulate dai “maestri” della fisica classica.